| Parma, Tanzi e Gea: dov'è la novità?di Marco Liguori e Salvatore NapolitanoDa pochi mesi la famiglia Tanzi, al centro della crisi che ha coinvolto 
        la Parmalat, sembra essere uscita dall'azionariato della Gea: ma è 
        proprio così? Il dubbio è più che lecito e gira intorno 
        alla figura di un socio subentrato da pochi mesi: Oreste Luciani. E' un 
        nome sconosciuto agli addetti ai lavori del calcio, ma è un professionista 
        molto famoso, dal momento che è sindaco di numerose società. 
        Qualcuna di esse versa peraltro in cattive condizioni, come la Gandalf, 
        dove ricopre l'incarico di presidente del collegio sindacale: è 
        una piccola compagnia aerea, quotata al Nuovo Mercato di Piazza Affari, 
        il cui bilancio 2002, agli inizi di dicembre, è stato impugnato 
        dalla Consob, la commissione di controllo delle società di Borsa, 
        davanti al Tribunale. Che cosa ci fa dunque uno come Luciani nel variegato 
        mondo del pallone?Per capire meglio la questione, occorre fare un passo all'indietro. La 
        Gea è una famosa società di procuratori, che controlla circa 
        150 tra giocatori e allenatori di serie A e B, ed è etichettata 
        come un'accolita di pargoli celebri. E' nata nell'ottobre 2001, il suo 
        presidente è Alessandro Moggi, figlio del direttore generale della 
        Juventus, Luciano, ed i suoi azionisti alla pari sono la Football Management 
        e la General Athletic, che detengono ciascuna il 45%. Il restante 10% 
        è nelle mani di Riccardo Calleri, figlio dell'ex presidente di 
        Torino e Lazio, Gian Marco. A sua volta, la Football Management è 
        posseduta per il 60% dallo stesso Alessandro Moggi e per il 40% da Francesco 
        Zavaglia. L'azionariato della General Athletic è stato invece una 
        lunga fonte di misteri. E continua ad esserlo: fino all'aprile 2003, il 
        60% era suddiviso in parti uguali tra Chiara Geronzi, giornalista del 
        Tg5 e figlia del numero uno della galassia bancaria Capitalia, Cesare, 
        Andrea Cragnotti, figlio di Sergio, ex numero uno della Cirio e della 
        Lazio, e Francesca Tanzi, figlia di Calisto, fino all'altro ieri presidente 
        del gruppo Parmalat. L'altro 40% era in mano ad una fiduciaria di Capitalia: 
        la Romafides. Quale irriferibile segreto celava il socio che si è 
        sempre voluto mimetizzare dietro lo schermo della fiduciaria?
 Nessuno dei figli famosi aveva ritenuto necessario nascondersi, nonostante 
        gli intrecci evidenti con i padri, ed i relativi conflitti di interesse: 
        ma un socio sì. Nemmeno alcune interpellanze parlamentari, sia 
        della Lega che dell'Ulivo, sono riuscite a far luce sulla vicenda. Da 
        fine aprile, l'azionariato è cambiato. Il piccolo colpo di scena 
        ha mandato in tilt anche la Camera di Commercio, perché la General 
        Athletic aveva presentato due documenti contrapposti: in uno si sosteneva 
        che i soci fossero gli stessi, nell'altro che fossero cambiati. Sciolto 
        il dilemma, la nuova composizione azionaria della società vede 
        la scomparsa di Romafides e del suo mistero, di Andrea Cragnotti e di 
        Francesca Tanzi: al loro posto, Chiara Geronzi, che ha incrementato la 
        sua quota al 46%, e tre neo-entrati. Giuseppe De Mita ha il 26%, ma era 
        già consigliere della Gea: tutttavia, il figlio dell'ex segretario 
        democristiano, Ciriaco, resta contemporaneamente direttore generale della 
        Lazio, nonostante l'evidente conflitto di interessi. Riccardo Calleri 
        ha il 2% e proprio Oreste Luciani ha il 26%: egli era fra l'altro già 
        consigliere della General Athletic.
 Ma i suoi legami con la famiglia Tanzi sono più d'uno: a cominciare 
        da quello evidentissimo nella Chiori s.r.l., che ha sede a Parma, dove 
        Luciani è socio insieme a Francesca Tanzi. Egli ne detiene il 49%, 
        mentre la figlia di Calisto il 51%. Di questa società, Luciani 
        è anche l'amministratore unico. I conti della Chiori non brillano 
        affatto: essa ha un capitale sociale di 21mila euro, e svolge, o almeno 
        dovrebbe in base alle dichiarazioni allegate al bilancio, attività 
        di acquisto, detenzione, vendita e gestione di partecipazioni in altre 
        società. Ma non c'è traccia di dinamismo nell'operatività: 
        l'unico pacchetto detenuto è quello di controllo della Valorizzazioni 
        Turistiche s.r.l., che non ha distribuito dividendi né durante 
        il 2001 e neppure nel 2002. Morale della favola, la Chiori ha chiuso entrambi 
        gli esercizi senza incamerare un solo euro di fatturato. E ha totalizzato 
        piccole perdite, pari rispettivamente a 2.063 e a 1.453 euro. Ma Luciani 
        non è solo socio con la Tanzi junior, ma è anche sindaco 
        di diverse società del gruppo Parmalat: del Parma Calcio, della 
        Panna Elena C.P.C., della Saral s.r.l., della Streglio Spa e della Interlatte 
        Spa. Dulcis in fundo, le attività ricreative: Luciani e Calisto 
        Tanzi sono tra i numerosi soci di un circolo esclusivo, il La Rocca Golf. 
        Chissà se si saranno mai sfidati a chi fa buche con il minor numero 
        di colpi: e soprattutto sarebbe interessante sapere chi ha vinto.
 (Fonti: 
	  www.ilmanifesto.it)   |